La risposta é semplice, in Italia si pensa più ad un prodotto d' intrattenimento, più che alla qualità del prodotto stesso. Alla fine quindi bisogna velocizzare la realizzazione di una tavola perché a pari guadagno no ne varrebbe la pena. La tradizione in Italia non molla e se Disney e bonelli vanno bene, tutti gli altri editori fanno Disney e Bonelli. Poi cé la Panini che potrebbe tranquillamente fare moltissimo per gli autori Italiani ma non si apre quasi per niente. Forse preferisce non rischiare, ma così penalizza il mercato e il suo pluralismo. Poi abbiamo la Coconico, la BD, la Free-books, l' Eura etc. tutte piccole/medie case editrici che producono si, ma con mezzi che non permettono all' autore di poterci vivere col mestiere del fumettista. Almeno ché, come dicevo all'inizio, produci tantissimo, si abbassa la qualità e il prodotto diventa di intrattenimento. e' un cane che si morde la coda, bisognerebbe imparare dall'estero e non parlo soltanto della Francia, puntare anche sugli esordienti, studiare nuovi metodi sia di produzione che di distribuzione, anche di divulgazione nei giovani con progetti mirati nelle scuole sensibilizzando i ragazzi a leggere fumetti. Insomma c é bisogno di risollevare il mercato a dosi massicce e non a spizzico e bocconi
Mi trovo completamente daccordo con Claudio. Non facciamo altro che comprare manga per la storia e fumetti americani per i disegni. Qunado qui in Italia potremmo tranquillamente unire le due cose x il semplice fatto che in Italia di talenti ce ne sono eccome! E invece cosa facciamo? Ninete. Tempo fa ho letto un articolo riguardante la bonelli. anche lei non ha saputo sfrutatre il mercato e adesso è nuovamente in crisi. E visto ke il fumetto in italia coincide con la parola bonelli, è in cirsi tutto il mercato. Concludoc on una celebre frase: "Un profeta non è mai ascoltato in patria". Usciamo per evadere.
Palermo, classe 83. Dopo essersi diplomato al liceo artistico ed aver frequentato un corso di fumetti,abbandona una vita felice per chiudersi in casa a lavorare cercando di realizzare il suo più grande sogno: To be a FUMETTISTA!!
Il suo nome inizia a girare intorno al 2003, quando con Manlio Mattaliano crea la serie Avalonia(Cronaca di Topolinia).
Nel 2004 inizia una prolifica collaborazione con l'amico fraterno Marco Rizzo, con cui pubblica una breve storia per l'antologico Alta Fedeltà (EdizioniBD) che li porta a pubblicare successivamente il fantapolitico "Pianeta Rosso"(Freebooks).
Contemporaneamente esce nei numeri 1 e 2 di Mono(Tunuè).
L'anno successivo disegna gli episodi 1b, 3b e 4b di X-Campus(RedWhale\Panini\Marvel)collaborando con Artibani e Medda, facendone anche quache copertina.
Nel 2008 realizza un episodio di Agenzia Incantesimi #4 "I Reami Perduti"(StarComics)sotto sceneggiatura di Memola.
Attualmente vive in un sogno, facendo da "fill in artist" per la Marvel lavorando a serie come Skrull Kill Krew e Dark Reign: Sinister Spiderman.
Ha ripreso a sognare, sogna scimmie e zombi ma non sono brutti sogni!
3 commenti:
La risposta é semplice, in Italia si pensa più ad un prodotto d' intrattenimento, più che alla qualità del prodotto stesso. Alla fine quindi bisogna velocizzare la realizzazione di una tavola perché a pari guadagno no ne varrebbe la pena. La tradizione in Italia non molla e se Disney e bonelli vanno bene, tutti gli altri editori fanno Disney e Bonelli. Poi cé la Panini che potrebbe tranquillamente fare moltissimo per gli autori Italiani ma non si apre quasi per niente. Forse preferisce non rischiare, ma così penalizza il mercato e il suo pluralismo. Poi abbiamo la Coconico, la BD, la Free-books, l' Eura etc. tutte piccole/medie case editrici che producono si, ma con mezzi che non permettono all' autore di poterci vivere col mestiere del fumettista. Almeno ché, come dicevo all'inizio, produci tantissimo, si abbassa la qualità e il prodotto diventa di intrattenimento. e' un cane che si morde la coda, bisognerebbe imparare dall'estero e non parlo soltanto della Francia, puntare anche sugli esordienti, studiare nuovi metodi sia di produzione che di distribuzione, anche di divulgazione nei giovani con progetti mirati nelle scuole sensibilizzando i ragazzi a leggere fumetti. Insomma c é bisogno di risollevare il mercato a dosi massicce e non a spizzico e bocconi
Mi trovo completamente daccordo con Claudio. Non facciamo altro che comprare manga per la storia e fumetti americani per i disegni. Qunado qui in Italia potremmo tranquillamente unire le due cose x il semplice fatto che in Italia di talenti ce ne sono eccome! E invece cosa facciamo? Ninete. Tempo fa ho letto un articolo riguardante la bonelli. anche lei non ha saputo sfrutatre il mercato e adesso è nuovamente in crisi. E visto ke il fumetto in italia coincide con la parola bonelli, è in cirsi tutto il mercato. Concludoc on una celebre frase: "Un profeta non è mai ascoltato in patria". Usciamo per evadere.
usciamo per evadere, ma cosi non cambiera' mai nulla..:( che brutta situazione..
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